Considerazioni a caldo di Sergio Sergi,
Presidente del CNU, sul collegato ordinamentale alla finanziaria per il nuovo
stato giuridico dei docenti universitari, approvato dal Consiglio dei Ministri
il 15/11/99.
La
proposta se per un verso non innova il quadro giuridico attuale (mantiene le
due fasce, innovandone una solo nel nome; trasforma il ruolo dei ricercatori in
terza fascia e la mette ad esaurimento; stabilisce per le tre fasce un
trattamento economico il cui rapporto è 100/70/70 {79.849 milioni è esattamente
il 70% di 114.070 milioni e 55.894 milioni
è il 70% di 79.849 milioni}; non abolisce gli straordinariati
intermedi, per l'altro è fortemente
restauratrice e riporta ad un quadro che pensavamo ormai abbandonato
(stabilisce che il numero degli ordinari non possa superare 1/5 del totale;
limita gli elettorati passivi facendo passi indietro rispetto alla quasi
totalità degli statuti dell'autonomia; modifica le attribuzioni delle Facoltà e
dei dipartimenti; elimina la distinzione fra tempo pieno e tempo definito
introducendo un tempo "unico" in cui ognuno può fare quello che
vuole) e là dove innova è fortemente penalizzante (elimina gli scatti biennali
di anzianit, che secondo la 382/80 erano 6 dell'8% e poi 8 del 6% sia per la
prima che per la seconda fascia, e introduce una progressione di carriera con
verifiche quadriennali con incrementi stipendiali del 10% al conseguimento
della seconda e terza fascia per i professori ordinari e del 10% al conseguimento della seconda, terza e
quarta classe e del 5% al conseguimento della quinta e sesta classe per i
professori; introduce la peggiore contrattualizzazione possibile; abolisce
l'istituto del fuori ruolo).
Va inoltre detto che iniziando la carriera
dai "professori" (gli attuali associati) la fase "preparatoria",
a termine, si dilaterà notevolmente in quanto le università avranno maggiore
interesse a stipulare contratti di tirocinio, che costano meno, invece di
bandire concorsi di accesso alla docenza che richiedono un budget molto più
elevato ( circa 80 milioni), sopratutto in considerazione del fatto che a detti
concorsi si affollerebbero gli attuali ricercatori, trasformati in terza fascia
e messi ad esaurimento.
Una considerazione ancora va fatta sul
blocco totale della progressione di carriera degli attuali associati: i
professori ordinari sono attualmente in notevole eccesso rispetto alla
previsione della proposta del Ministro e sarà necessario un forte
riassorbimento. Le considerazioni fatte, non certamente esaustive, bastano a
dare un giudizio altamente negativo della proposta.
Io spero che queste brevi considerazioni
possano servire come spunto per una discussione nelle varie Sedi, come Federuni
proclameremo al più presto lo stato di agitazione con ulteriori inasprimenti.
Cordiali
saluti Sergio Sergi
CONSIDERAZIONI N. 1 di Alberto Pagliarini inviate il 17/11/99 ai vertici
CIPUR-CNU-USPUR, al Comitato di coordinamento della FederUni , a tutti i
Presidenti di Sede del CNU ed altri.
Col nuovo stato giuridico il trattamento
economico subisce un netto calo per le classi stipendiali alte. Mi limito a
considerare per ora solo gli Ordinari. La 1^ delle tre classi previste per gli
ordinari corrisponde all'attuale 5^ classe, a cui si accede oggi, superando lo
straordinariato, con il recupero
di 8 anni per la ricostruzione della
carriera. Per due quadrienni, previo giudizio
positivo, è previsto un passaggio di classe con l'aumento del 10% per
ciascun quadriennio, calcolato, per prassi, sulla classe iniziale. Pertanto,
dopo 8 anni, si raggiunge una retribuzione corrispondente a quella attuale
della 9^ classe. Successivamente è previsto un aumento biennale del 2%.Gli
attuali ordinari, associati, ricercatori che, per il trattamento economico in
godimento, saranno inquadrati nel nuovo ruolo all’ultima classe possono godere
solo dell’aumento del 2% per ogni biennio, previo giudizio positivo biennale. ( E’ da osservare che da giovani si è
sottoposti a giudizio dopo 4 anni, per avere l’aumento del 10%, invece da
anziani, ogni due anni, per avere l’aumento del 2%). Quanta razionalità!!
Pertanto gli ordinari che si trovano attualmente in una delle classi tra la 9^
e la 14^ saranno inquadrati nella terza classe, ultima del nuovo ruolo,
conservando il trattamento economico in godimento e, per quanto sopra, possono beneficiare dell’aumento biennale
del 2% previo giudizio positivo biennale.
Attualmente invece, dopo la classe 9^ ogni due anni si ha un aumento
automatico del 6% sino alla classe 14^ e, successivamente a questa, un aumento
biennale del 2,5%. Quindi questi colleghi perdono da uno a 5 aumenti biennali del 6% a seconda che si trovino in
una delle classi dalla 13^ alla 9^, e perdono pure i successivi aumenti
automatici biennali del 2,5%, dopo la classe 14^, per avere solo l’aumento
biennale del 2%, vincolato al giudizio positivo biennale. Bella conquista! Si
ha una perdita secca di circa 5 milioni all’anno! A tanto si aggiunge
l’ulteriore beffa per cui gli attuali
aumenti annuali concessi con DPR sulla base dell'indice ISTAT, diventano
biennali.
A questa forte riduzione retributiva per le classi stipendiali alte si contrappone non un calo ma un forte aumento del carico didattico, con l'obbligo di insegnare discipline anche di settori affini nella stessa Facoltà, o in altra Facoltà dello stesso o di altro Ateneo o di Ente convenzionato,; cioè ti possono utilizzare come tappabuchi secondo le esigenze del momento, ignorando la tua volontà, la tua disponibilità e la tua professionalità. Siamo allo schiavismo della docenza. E' proprio il caso di dire che <stanno svendendo l'Università per uno Zecchino di latta, neppure d'oro!>. Per ora mi fermo qui. Aggiungo solo questo: la FederUni si attivi subito per organizzare un grande sciopero totale, compatto e ben propagandato. Non basta protestare, come è stato fatto, per non essere stati ascoltati; occorre ruggire per farsi ascoltare con la dovuta attenzione e non per convenevole accondiscendenza. La FederUni - BA è pronta all'azione. Io personalmente sono pronto a collaborare. La FederUni si mobiliti perché si realizzi veramente una UME (Università Moderna Europea) e si scongiuri il pericolo di una UAS (Università arretrata sottosviluppata).
Un caro saluto a tutti Alberto Pagliarini
CONSIDERAZIONI N.2 di Alberto
Pagliarini mandate al giornale telematico del CNU il 18/11/99.
Cercherò, appena possibile, di quantificare il calo retributivo
per le tre fasce di docenza. Come ho già evidenziato nelle considerazioni n. 1,
sarà forte per le classi stipendiali alte dei professori ordinari, e presumo
sarà meno forte per gli associati, perché investe le classi dalla 12^ alla 14^,
e un po’ più forte per i ricercatori, perché investe le classi dalla 9^ alla
14^. Ci sarà invece un vantaggio per le
prime classi stipendiali delle tre categorie, perché, di fatto, scompaiono le
prime 4 classi per gli ordinari, le prime 3 classi per gli associati, le prime
2 classi per i ricercatori, tutti a tempo pieno.
Si
ha perciò l’impressione che il decreto sia stato scritto dai
professori a tempo definito, medici, avvocati, ingegneri, architetti,
economisti, che esprimono una esigua minoranza, inferiore al 10%, rispetto alla
massa dei docenti universitari, e sono invece gli unici a guadagnarci molto.
Saranno. infatti, docenti a tempo unico con il trattamento base uguale a quello
di tutti i docenti e in più potranno continuare a fare tutta l'attività libero
professionale che vogliono, poiché nessun dipartimento negherà loro
l'autorizzazione, e nessuno farà un effettivo controllo per eventualmente
revocarla. Ricordo a tutti che oggi i docenti a T.D. hanno una retribuzione che
differisce da quella dei docenti a T.P. , a seconda della classe stipendiale,
per gli ordinari da 1.200.000 a 3.300.000 nette mensili, per gli associati da 1.000.000 a 2.300.000
nette mensili, per i ricercatori da 700.000 a 1.700.000 nette mensili. Queste
differenze i colleghi a T.D. le ricupereranno tutte.
Penso, inoltre, che il decreto sia stato scritto dal Ministro e dai funzionari dell'URST anche con l’intento di baipassare le incompatibilità e i divieti della Bindi per i clinici universitari che, con questo decreto, possono essere autorizzati a fare attività extramenia come tutti gli altri docenti di altre facoltà. Attenzione, però! perché se il decreto delegato che regola i rapporti tra SSN e Università non sarà approvato entro il 20 dicembre, dal 1° aprile va in vigore la riforma sanitaria già varata e i medici universitari, di fatto, saranno equiparati in tutto e per tutto agli ospedalieri, e pertanto questo decreto sullo stato giuridico della docenza sarà in palese contrasto, per i medici universitari, con la legge sulla riforma della sanità. E' proprio un guazzabuglio giuridico legislativo che produrrà un contenzioso notevole. Saggezza e buon senso imporrebbero al Ministro di ritirare il decreto e discuterlo con i sindacati della docenza universitaria, con le forze sociali e le forze politiche, e ciò non può essere fatto nei tempi ristretti della finanziaria. Ma il Ministro non lo farà. Perciò, ritorno a dire, occorre uno sciopero fermo, totale, compatto nell’interesse di tutti e dell’Università stessa.
Bari,
20 novembre 1999 Prof.
Alberto Pagliarini