Ipotesi federativa
Allo stato attuale, a mio avviso, vi sono tre vie percorribili:
Questa via, correttamente perseguita con pieno impegno dai sottoscrittori, potrebbe determinare, dopo qualche tempo, le condizioni ottimali di fiducia reciproca, di sintonia su una gamma sempre più larga di problemi, di soddisfazione per i risultati congiuntamente ottenuti, condizioni necessarie per realizzare l'unificazione delle sigle aderenti al "protocollo d'intesa". Sarebbe la via naturale per arrivare a creare un unico sindacato autonomo della docenza universitaria. E' proprio ciò che tutti gli attuali iscritti alle Associazioni si aspettano.
Il Comitato Federativo potrebbe essere costituito da un Coordinatore designato, a turno annuale, dalla Associazione a cui spetta il turno, iniziando i turni dalla Associazione con il maggior numero di deleghe accreditate presso il MURST e/o l'ARAN, turni che potrebbero essere riservati alle Associazioni con un numero di deleghe non inferiore a 1001, e da un numero di componenti così determinato: 1 per ciascuna Associazione il cui numero di deleghe sia compreso tra 100 e 1000, 2 se compreso tra 1001 e 2000, 3 se compreso tra 2001 e 3000, 4 se compreso tra 3001 e 4000.
Le spese per la partecipazione alle riunioni del Comitato Federativo potrebbero restare a carico della singola Associazione federata, mentre le spese per comunicati stampa, manifesti da diffondere su scala nazionale, organizzazione di convegni nazionali, potrebbero essere ripartite tra le Associazioni federate in rapporto al numero delle deleghe possedute.
Terminata la raccolta delle adesioni, da effettuare in due o tre mesi, le vecchie Associazioni attuerebbero le procedure statutarie previste per la propria liquidazione.
La quota sociale mensile per l'adesione all'ANPU potrebbe essere fissata in L. 5.000, all'incirca allineata alle attuali quote delle tre Associazioni promotrici, anche per consentire il maggior numero iniziale di adesioni. Ciascuna Università dovrebbe accreditare le quote su un unico conto corrente bancario intestato all'ANPU e il Tesoriere nazionale provvederebbe trimestralmente a stornare a favore di ciascuna sede i due quinti delle quote ricevute; oppure l'università potrebbe accreditare le quote su un conto corrente intestato alla sede, con l'obbligo del Tesoriere della sede di stornare trimestralmente sul conto corrente nazionale i tre quinti delle quote incassate, trattenendo i due quinti per le esigenze della sede.
Mi astengo dall'esprimere qualsiasi considerazione e/o preferenza sulle tre ipotesi. La formulazione delle ipotesi vuole essere soltanto un modesto contributo per avviare i lavori del Comitato tecnico, la cui prima riunione si dovrebbe tenere a Firenze alle ore 9,30 del 4 giugno prossimo, data indicata da Marcato e da me già confermata. Prego ciascuno di comunicare a tutti gli altri la propria disponibilità per il 4 giugno. Se per un qualsiasi motivo la prima riunione del 4 giugno dovesse saltare, mi permetto sin d'ora suggerire ai tre Presidenti di fissare una riunione dei tre invitando i componenti il Comitato per un formale insediamento e l'avvio dei lavori. Si eviterebbe una ulteriore lunga e inutile perdita di tempo. Un cordiale saluto a tutti. Alberto Pagliarini.
Roma, 23 maggio ’99
N.B. Questa nota è stata da me inviata ai tre presidenti e al comitato tecnico della istituenda federazione:
Prof. Salvatore Sorriso - Presidente CIPUR
Prof. Antonino Liberatore - Segretario Generale USPUR
Prof. Sergio Sergi - Presidente CNU
Proff. Vittorio Ferraro (CIPUR), Riccardo Miglio (CIPUR), Antonio Miceli (CNU), Alberto Pagliarini (CNU), Paolo Marcato (USPUR), Paolo Vanni (USPUR) componenti del comitato tecnico.