Al Ministro dell’U.R.S.T On. Prof. Luigi Berlinguer

Al Presidente ed ai componenti della VII Commissione permanente del Senato

Il giorno 14 settembre, presso l’Università di Roma La Sapienza, si sono riunite le Associazioni firmatarie al fine di valutare l’opportunità di un percorso federativo tra di esse.

Accomunate dalla consapevolezza della fase di grande cambiamento che l’Università italiana sta vivendo, le Associazioni individuano due ipotesi con le quali i docenti universitari devono immediatamente confrontarsi e sulle quali è necessaria una approfondita riflessione critica: la sempre minore rilevanza del valore legale del titolo di studio e il superamento della riserva di legge nella determinazione delle retribuzioni a favore di elementi di contrattualizzazione. Due rivoluzioni che si pongono come i presupposti per un radicale cambiamento nello stato giuridico dei docenti universitari. Ad esse si affianca il rimodellamento completo del sistema della ricerca nel Paese, con una rilevanza sempre minore delle rappresentanze elettive della comunità scientifica.

In questo contesto, al fine di una riforma dell’Università in chiave veramente autonomistica, capace di essere veramente al servizio del Paese e dei cittadini, appare assolutamente necessario proseguire ed accelerare il percorso federativo, in modo da creare un nuovo interlocutore unitario, forte e rappresentativo, a fronte del governo centrale e dei governi locali.

In una visione complessiva dell’Università italiana e del ruolo che essa deve svolgere nel Paese e nell’Europa, le grandi questioni di fondo devono altresì coniugarsi con le urgenze dell’attualità, in una fase che vede un’accelerazione dei processi normativi, ma anche incertezze ed omissioni nell’attuazione delle norme vigenti.

A questo proposito le Associazioni oggi presenti diffidano il Governo affinché:

1) proceda immediatamente all’adeguamento retributivo così come previsto dalla legge n. 216/92. Il ritardo ormai accumulato rispetto a quanto previsto dalla legge configura praticamente un’omissione di un atto dovuto;

2) assicuri il rispetto dell’art. 36, c. 2, della legge 382/80 ove viene (e rimane fissato) il principio che anche gli aumenti delle indennità di funzione dei dirigenti statali devono essere estesi ai docenti universitari:

3) assicuri l’ottemperanza alle sentenze favorevoli ai docenti universitari estendendone gli effetti a tutta la docenza universitaria, come gesto riparatore di un’applicazione sempre in pejus della normativa vigente.

Infine, considerato lo stato dei lavori parlamentari e soprattutto il prossimo inizio della discussione sullo stato giuridico dei ricercatori, così come l’esame di altre proposte concernenti ricercatori e professori associati, le Associazioni rigettano qualsiasi ipotesi di idoneità per personale non docente e ribadiscono la necessità che nelle leggi in discussione al Senato sia pienamente assicurata:

ai professori associati la riduzione della forbice retributiva rispetto ai professori ordinari;

ai ricercatori, al fine di inserire pienamente tale personale docente in una terza fascia di professori di ruolo, la presenza negli organi di governo e nelle strutture didattiche, così come l’estensione generalizzata dell’elettorato attivo.

Per l’urgenza dei problemi su rappresentati, le Associazioni firmatarie chiedono un immediato incontro al Ministro On. Luigi Berlinguer e di essere ascoltate dalla VII Commissione permanente del Senato.

ADU (Associazione Docenti Universitari) firmato Leo Peppe

APU (Associazione Professionale Universitaria) firmato Luigia Melillo

CNU (Comitato Nazionale Universitario) firmato Sergio Sergi

USPUR (Unione Sindacale Professori Universitari di Ruolo) firmato Antonino Liberatore